Canzoniere maligno

Testo in versi di Alido Sepulcri. Azione scenica da un'antica fiaba

Realizzazione di Rosi Arienti, Emanuela Barri, Laura Baserga, Luigi Caspani, Milena Castronovo, Uccia Coffani, Liliana Concordati, Loris De Vecchis, Massimo Novati, Rocco Paternò, Peppo Peduzzi, Adriana Perancin, Valmir Puato, Piero Rinaldini, Daniela Robuschi, Fiorella Rovagnati, Orazio Stasi, Bruno Tortoreto, Sergio Trezzi

Luci di Fernando Pignatiello

 Coordinazione di Sergio & Marzio Porro

Como, Chiesa di San Francesco, 26 settembre 1978

(testo)

Colpisce al buio il sogno oscuro

della morte e lacrime seguono

poi la traccia pallida del sole ahi

non si tocca una gioia dopo cena.

 

(Maligno)

- Dunque

eri in chiesa? -

(Figlia)

- No! -

(Maligno)

- Ma hai veduto

quello che facevo? -

(Figlia)

- No! -

(Maligno)

- Bene

morirai tu

domani a sera! - 

 

(extratesto)

E' tardi e rime rimuginar conviene sì

che agli intenti ragione e fantasia risponda

tu di memoria convinci in memoria lo

strumento alla parola che da qui offenda.          

(testo)

E' grande il tempo della festa

c'è più fanciulle questa volta

più giovanotti d'ogni altra festa.

 

(donna)

- Ma quanto sei 

così accaldata in volto! -

(donna)

- Cuoccio dolcetti al forno e

le sorelle che laggiù vedi

anime belle

stanno intorno a spiedi per

queste ore destinate al ballo! - 

 

(uomo)

- Sono così contento aspettami

fra un momento verrò col vino! -

(uomo)

-  Io sì nell'angolino resto e

tengo in petto il mio

strumento bello

sarà fra un attimo

che balzeremo al ballo! -

 

  (testo)

E tutti sognano nel tempo della festa

bianche fanciulle consegnano le vesti

e giovanotti corpi audaci ai suoni.

 

(Maligno)

- Gli occhi che hai i gesti

che fai fanciulla li ho

visti nell'ultimo lungo

viaggio mio in braccio a

un calicanto era mattina 

e sera era l'incanto. -

(Figlia)

- Chi sei eppure mi

stupisce la tua bocca mi

rallegra il tuo passo vieni

sono folle se soltanto mi tieni. -

(testo)

Più alto è il suono più divertiti

i corpi al torno delle danze più

sbalorditi i giochi e qui c'è di

quel regno uno che

adora in pari il fiore e il frutto.

(extratesto)

Adagio si piega il pensiero e s'apre di

media grandezza un sentiero che parte

da qui e qui torna oh non paese non

Storia neppur fantasia oh triste memoria che

s'accontenta al fiume non sempre vero e

nuovo e affascinante silenzio di uomo.

 

                                                     

(uomo)   (donna)

- Resta anche tu divertiti

la danza

la musica

sono anche tuoi. -

 

(testo)

Grida il latte e la rosa sul viso che si vuole.

(extratesto)

Di dove passi stagione vera se prima

in tutta turgidezza e matta finisci ai ghiacci

resta tutto il tempo che vuoi e non avrai 

vantaggi da questo essere nel mondo pure

non s'è data notte che potesse dubitare

di me e quanto al manto che mi sta

un incanto vedi è nemico del cielo.

 

(Figlia)

- Io mi marito ma

attento a ciò che dico:

per quattro anni non 

andrò più in chiesa! -

 

(extratesto)

Tradisce lo sforzo e osare passare di qui

accomuna all'ingegno peccato agave

calicanto glicine amato e forte il sogno

si compiace per un anno di sette 

stagioni venuto osceno dal nulla

non più ritrovato... calcolo che tu

hai avuto dal margine rotto del caso.

(extratesto)

Cheronte il vecchio è solo all'orlo della

palude dipinge cartoline per l'azienda

commenta il tempo ché non è più

quello si sfasciano le nebbie la sabbia

è asciutta l'anima né più brace né padella.

(Figlia)

- Sì e t'ho veduto!

è tolto il rospo dal

fango e non mi duole

vibrargli un colpo al cuore!

distraggo il fatto confondo

lo schema madama geometria. -

 

(testo)

Tace non è mai stata festa

fanciulla questa volta piace.

 

(extratesto)

Pure qualcosa ispira gialla mimosa mi

trovo al tavolo e qui batte il piede stupore...

solo che tu faccia la Storia ed il mattino. 

                  

                          

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